Viale dei giganti
Marc Dugain
Isbn Edizioni, pubblicato nel Novembre 2013
316 Pagine
Quella che leggerete tra le pagine di Viale dei giganti è una storia che ha dell'incredibile. Sì, perché è la biografia romanzata del serial killer Ed Kemper, tuttora detenuto in carcere. Conosciuto anche come "Il killer delle studentesse", Ed Kemper è uno degli assassini più efferati della storia americana degli anni '70.
In Viale dei giganti veniamo immersi nella mente e nei pensieri di Al Kenner (nome inventato che riprende quello del killer reale), a partire dagli inizi fino ad oggi.
È il 22 novembre 1963 quando Al Kenner, a soli 15 anni, lo stesso giorno dell'assassinio del presidente degli Stati Uniti Kennedy, uccide sua nonna e suo nonno. La chiamata che farà a suo padre per informarlo è fredda e distaccata, tanto da risultare agghiacciante:
"Pa', ho una notizia buona e una cattiva. Quella buona è che ho ammazzato la nonna. Quella cattiva è che ho ammazzato anche il nonno."
Al Kenner è un ragazzino con una coscienza che funziona in modo diverso, e che alla domanda "perché lo hai fatto?" risponde: "volevo vedere che effetto fa. Da una quindicina di giorni mi chiedevo che ettetto mi avrebbe fatto uccidere mia nonna. Era diventata una fissazione."
Ma un'azione così estrema doveva avere per forza radici profonde. Radici invisibili che solo attraverso l'aiuto di un professionista avrebbero potuto emergere ed essere assimilate. Dopo l'arresto inizia, quindi, un percorso in una struttura ospedaliera con lo psichiatra Leitner, che più di tutti ha voluto addentrarsi all'interno di una mente che sembrava impenetrabile, per ripercorre la sua breve vita insieme.
Il lungo periodo di psicoterapia con il dr.Leitner, si interrompe bruscamente, e il raggiungimento della libertà vigilata segna l'inizio di una seconda fase della vita di Al. Quella che coincide con il passaggio da killer a serialkiller.
Quando ho iniziato a leggere Viale dei giganti, ero convinta che vi avrei trovato al suo interno descrizioni crude, violente, portate avanti da una persona deviata all'evidenza. L'esperienza di lettura non poteva essere invece più diversa, perché Marc Dugain riesce a compiere qualcosa di quasi impossibile, ovvero dare un'idea completa - senza giudizi - della psicologia di Al Kenner. La narrazione procede in maniera descrittiva, e a raccontarci in prima persona gli avvenimenti è lo stesso Al. Quello che nelle mie aspettative sarebbe dovuto essere un libro per stomaci forti si è rivelato invece un libro inaspettatamente intenso.
Per quando l'andamento della lettura risulti poco ritmato (è pur sempre una simil-biografia), è un libro sicuramente consigliato agli appassionati dell'argomento che non sono solo incuriositi dai fatti, ma anche - e forse sopratutto - a quello che risiede dietro ai fatti. Un libro perfetto per approfondire un personaggio come Ed Kemper. E le persone che lo hanno conosciuto, magari grazie a Mindhunter, leggendo Viale dei giganti riusciranno a coglierne sfumature differenti.