Vertigine

Vertigine
Franck Thilliez

Fazi, pubblicato nel 7 novembre 2023
312 Pagine

Franck Thilliez è tornato in Italia con un romanzo spietato, Vertigine, il 7 novembre 2023, pubblicato per la prima volta in Francia nel 2011.

Il protagonista, Jonathan Touvier, ex alpinista, non sa dove si trova. È buio. Freddo. Ha una catena al polso. Insieme a lui ci sono il suo cane e due uomini, Farid e Michel, che Jonathan non ha mai visto prima. Farid è legato anche lui alla caviglia, Michel invece è libero, ma ha una maschera di ferro pronta ad esplodere se si allontana dagli altri due.
Se questo non bastasse a rendere precaria la vita dei tre uomini, ci pensano tre bigliettini attaccati alla loro schiena: "chi sarà il ladro?" "chi sarà il bugiardo?" "chi sarà omicida?".

A poco a poco tutto si fa più chiaro, sono chiusi in un ghiacciaio, non possono allontanarsi, non hanno acqua e provviste sufficienti, e inizia così la loro lotta alla sopravvivenza.
Ma chi è l'artefice di questa tortura? Perché lo sta facendo? Cosa significano i tre bigliettini?

Vertigine è un romanzo spietato, per cuori duri. Le scene vengono descritte senza risparmiare dettagli, e gli orrori che devono affrontare i tre uomini sono davvero impensabili.
La scrittura di Thilliez qui è più schietta che mai, è cruda, e il narratore in prima persona, Johnatan, racconta per filo e per segno tutto quello che succede attraverso frasi brevi, e con un ritmo che non rallenta mai.

Può sembrare un romanzo senza umanità, invece, parallelamente alla lotta contro il tempo, Jonathan ripercorre la sua vita, fatta di amore, famiglia, passione per l'alpinismo, in cui anche sua moglie lotta per sopravvivere a un brutto male.

L'ambientazione è claustrofobica, proprio perché senza via di uscita, e nonostante la vicenda si svolga completamente in unico luogo, non ho mai percepito staticità, anzi, il tempo lo sentivo scorrere sulla mia pelle.
Il dolore, la sofferenza, il freddo che sentono loro, l'ho sentito anche io e a volte non nascondo che mi sono venuti letteralmente i brividi.
L'intero romanzo è una lotta contro il tempo, contro il freddo, è una lotta alla sopravvivenza.

Credo che questo Thilliez non sia per tutti. Non è certamente per i lettori impressionabili, e soprattutto non per tutti i lettori di thriller, perché qui la vostra sensibilità potrà essere turbata. Perlomeno, la mia lo è stata.
Alcune scene sono davvero difficili da leggere, difficili da mandare giù.
Ho provato a immedesimarmi nei protagonisti, a pensare: "Se fosse successo a me cosa avrei fatto?" Non sono riuscita a darmi una risposta, ma spero davvero nella mia vita di non ritrovarmi mai neanche lontanamente in una situazione che possa avvicinarsi a questa, perché quello che ho letto mi è veramente bastato.

Ammetto che non mi aspettavo un romanzo di questo tipo. Pensavo in un machiavellico romanzo, pieno di enigmi, passaggi da rileggere, questioni che rimangono in sospeso.
Eppure, amici lettori, c'era comunque qualcosa che mi rendeva impossibile stare lontana dal libro. Ne ero ipnotizzata.

La voglia di sapere. Dovevo sapere. Vertigine è stato come una calamita che trascina in un posto oscuro. Non ci vuoi andare ma ne sei attratto. E così è stato per me.
Sapevo che ogni volta che prendevo in mano il libro avrei in un certo modo sofferto, ma non era proprio possibile lasciare i tre uomini ai loro destini. Anche io dovevo essere lì accanto a loro.

A ribaltare completamente le sorti ci ha pensato il finale, una fine degna del nome di Thilliez, in cui il colpo di scena mi ha lasciato completamente senza parole.

Nel complesso mi è piaciuto? Assolutamente sì. Sicuramente, come precedentemente detto, non è un libro per tutti. Tenete a mente questo, se avete l'intenzione di leggerlo.

Vertigine
Franck Thilliez

Fazi, pubblicato nel 7 novembre 2023
312 Pagine

Franck Thilliez è tornato in Italia con un romanzo spietato, Vertigine, il 7 novembre 2023, pubblicato per la prima volta in Francia nel 2011.

Il protagonista, Jonathan Touvier, ex alpinista, non sa dove si trova. È buio. Freddo. Ha una catena al polso. Insieme a lui ci sono il suo cane e due uomini, Farid e Michel, che Jonathan non ha mai visto prima. Farid è legato anche lui alla caviglia, Michel invece è libero, ma ha una maschera di ferro pronta ad esplodere se si allontana dagli altri due.
Se questo non bastasse a rendere precaria la vita dei tre uomini, ci pensano tre bigliettini attaccati alla loro schiena: "chi sarà il ladro?" "chi sarà il bugiardo?" "chi sarà omicida?".

A poco a poco tutto si fa più chiaro, sono chiusi in un ghiacciaio, non possono allontanarsi, non hanno acqua e provviste sufficienti, e inizia così la loro lotta alla sopravvivenza.
Ma chi è l'artefice di questa tortura? Perché lo sta facendo? Cosa significano i tre bigliettini?

Vertigine è un romanzo spietato, per cuori duri. Le scene vengono descritte senza risparmiare dettagli, e gli orrori che devono affrontare i tre uomini sono davvero impensabili.
La scrittura di Thilliez qui è più schietta che mai, è cruda, e il narratore in prima persona, Johnatan, racconta per filo e per segno tutto quello che succede attraverso frasi brevi, e con un ritmo che non rallenta mai.

Può sembrare un romanzo senza umanità, invece, parallelamente alla lotta contro il tempo, Jonathan ripercorre la sua vita, fatta di amore, famiglia, passione per l'alpinismo, in cui anche sua moglie lotta per sopravvivere a un brutto male.

L'ambientazione è claustrofobica, proprio perché senza via di uscita, e nonostante la vicenda si svolga completamente in unico luogo, non ho mai percepito staticità, anzi, il tempo lo sentivo scorrere sulla mia pelle.
Il dolore, la sofferenza, il freddo che sentono loro, l'ho sentito anche io e a volte non nascondo che mi sono venuti letteralmente i brividi.
L'intero romanzo è una lotta contro il tempo, contro il freddo, è una lotta alla sopravvivenza.

Credo che questo Thilliez non sia per tutti. Non è certamente per i lettori impressionabili, e soprattutto non per tutti i lettori di thriller, perché qui la vostra sensibilità potrà essere turbata. Perlomeno, la mia lo è stata.
Alcune scene sono davvero difficili da leggere, difficili da mandare giù.
Ho provato a immedesimarmi nei protagonisti, a pensare: "Se fosse successo a me cosa avrei fatto?" Non sono riuscita a darmi una risposta, ma spero davvero nella mia vita di non ritrovarmi mai neanche lontanamente in una situazione che possa avvicinarsi a questa, perché quello che ho letto mi è veramente bastato.

Ammetto che non mi aspettavo un romanzo di questo tipo. Pensavo in un machiavellico romanzo, pieno di enigmi, passaggi da rileggere, questioni che rimangono in sospeso.
Eppure, amici lettori, c'era comunque qualcosa che mi rendeva impossibile stare lontana dal libro. Ne ero ipnotizzata.

La voglia di sapere. Dovevo sapere. Vertigine è stato come una calamita che trascina in un posto oscuro. Non ci vuoi andare ma ne sei attratto. E così è stato per me.
Sapevo che ogni volta che prendevo in mano il libro avrei in un certo modo sofferto, ma non era proprio possibile lasciare i tre uomini ai loro destini. Anche io dovevo essere lì accanto a loro.

A ribaltare completamente le sorti ci ha pensato il finale, una fine degna del nome di Thilliez, in cui il colpo di scena mi ha lasciato completamente senza parole.

Nel complesso mi è piaciuto? Assolutamente sì. Sicuramente, come precedentemente detto, non è un libro per tutti. Tenete a mente questo, se avete l'intenzione di leggerlo.
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