Vengo a prenderti
Paola Barbato
Piemme, pubblicato nel Giugno 2020
464 Pagine
Dopo il successo di Io so chi sei e Zoo, Paola Barbato il 3 giugno 2020 è arrivata in libreria con il capitolo conclusivo dei due romanzi definite dall’autrice stessa “paralleli”.
Il romanzo si apre con l’ingresso di Francesco Caparzo, che dopo anni in polizia vissuti nell’ombra, è diventato una celebrità, per aver scoperto un capannone con undici persone chiuse in gabbia. In altre parole, uno zoo. Il ritrovamento ha permesso la liberazione delle vittime, e l’uccisione del carnefice.
Tuttavia Caparzo sa che tra le vittime liberate c’era il complice, la mente dietro a quello spettacolo agghiacciante.
Le vittime lo sanno che tornerà a prenderli per finire ciò che ha iniziato, e per Caparzo inizia la sua indagine personale, la cui risoluzione è proprio nelle vittime.
Vengo a prenderti è un romanzo corale, in cui ritroviamo le voci di tutti i personaggi, comprese le vittime, che ci raccontano finalmente la verità sulla loro storia.
Le abbiamo conosciute solo con i loro soprannomi allo zoo, per le loro caratteristiche fisiche e psicologiche, ma fino ad ora non conoscevamo la loro storia, il loro passato e quali “colpe” li hanno portati ad essere stati rapiti.
Oltre a loro e a Caparzo, troveremo anche la voce del colpevole. Paola Barbato ripercorre la sua storia a partire dalla prima infanzia, per arrivare a farci capire da dove nasce il suo piano, e tutte le motivazione che ne sono alla base.
Anche in questo romanzo la linea che separa vittima e carnefice è così sottile da essere quasi impercettibile. Il bene e il male si scambiano continuamente. Nei romanzi di Paola Barbato non esistono buoni o cattivi, tutti hanno un’ombra nell’anima, un lato oscuro che li porta a compiere azioni discutibili, e il lettore non riesce a capire da che parte stare.
Vengo a prenderti è un epilogo perfetto che, proprio per questo, consiglio di leggere dopo aver letto i due precedenti. Paola Barbato crea delle storie che sono un turbine di ansia e claustrofobia, con dei personaggi che non sono eroi, non sono buoni o cattivi, sono semplicemente umani.