Una ragazza cattiva
Alberto Beruffi
Newton Compton, pubblicato nel 27 luglio 2017
448 Pagine
Una cattiva ragazza è il romanzo d'esordio di Alberto Beruffi, e il lettore non fa in tempo ad ambientarsi perché viene da travolto immediatamente da un'inquietante scena del crimine.
Giulia Scarpanti, una ragazza di ventinove anni che lavorava come cameriera, viene ritrovata morta. Sul luogo del delitto viene subito chiamato l'ispettore Marco Pioggia.
L'ipotesi di delitto passionale non lo convince da subito, l'omicidio è stato orchestrato in maniera così particolare da far pensare che ci sia dell'altro sotto.
Giulia è stata strangolata con una corda di chitarra e le pareti del locale sono ricoperte da poster degli anni Ottanta.
Poco dopo un'altra ragazza viene ritrovata morta, Marta Arduino, e i poster ritrovati sulla seconda scena del crimine fanno subito pensare all'opera di un serial killer.
Ma qual è il movente?
Insieme a Marco ad indagare ci sarà Lara, una criminologia esperta di serial killer, una donna piena di intuito, con un fascino misterioso che non potrà che ipnotizzare l'ispettore.
Una ragazza cattiva è un thriller che si sviluppa su due linee temporali differenti. Il presente, il tempo delle morti misteriose, e il passato, nei lontani anni Ottanta, in un collegio di soli maschi, che cambiò per sempre da quando iniziò ad ospitare anche le femmine.
I capitoli con i numeri arabi si alternano a quelli con i numeri romani, aiutando così il lettore a collocare nel tempo le due storie che sono inevitabilmente intrecciate.
È la storia di una vendetta pianificata nei minimi dettagli, che contiene continui riferimenti alla musica e agli artisti degli anni Ottanta. Proprio la musica ha una funzione fondamentale all'interno del caso, e l'autore ne parla in maniera così affascinante da coinvolgere anche chi, come me, gli anni Ottanta non li ha vissuti in prima persona.
Seppur al suo romanzo d'esordio, Alberto Beruffi ai miei occhi è risultato un autore navigato, e una delle caratteristiche che più ho apprezzato è stata la potenza figurativa della sua scrittura, non si fatica a rappresentarsi mentalmente le azioni, i personaggi e i luoghi e questo mi ha permesso di entrare con tutte le scarpe all'interno del romanzo.
Il colpo di scena finale ha saputo sorprendermi, non mi resta che aspettare di leggere il secondo capitolo, Prima di morire.