Un Fuoco Che Brucia Lento
Paula Hawkins
Piemme, pubblicato nel 31 agosto 2021
320 Pagine
"L'autrice de La ragazza del treno è tornata. Tutto il mondo l'aspettava.
Uscita in contemporanea in 20 paesi."
Non so se tutto il mondo l'aspettava, quello che posso dire però, è che quando ho saputo che sarebbe uscito il nuovo romanzo di Paula Hawkins, ho pensato subito di doverlo leggere assolutamente, nonostante per l'autrice provi un sentimento strano.
Ho letto entrambi i precedenti romanzi spinta dalla curiosità di capire i motivi per cui è così tanto apprezzata in tutto il mondo, ed entrambe le volte ho pensato: "Piacevoli, ma non indimenticabili." Con queste premesse quindi ho iniziato la lettura di Un Fuoco che brucia lento.
La storia ha inizio con la morte di un uomo, Daniel, ucciso brutalmente su una casa galleggiante. I sospetti si aggirano immediatamente attorno a tre donne, le tre personalità fulcro del romanzo, ma non le sole.
Laura è l'indiziata numero uno perché ha passato la notte prima della sua morte insieme a Daniel, un personaggio già noto alla polizia per i suoi comportamenti un po' al limite.
Poi c'è Carla, la zia di Daniel, che vive da tempo con uno dei dolori più insuperabili per una persona, la morte di suo figlio.
Infine Miriam, la donna che vive in una casa galleggiante vicina, ed è stata proprio lei a scoprire il cadavere. Miriam ha un conto in sospeso con qualcuno che le ha rubato la sua storia. La storia del suo trauma strumentalizzandola.
Attorno a loro però, altri personaggi e altri dolori si nascondono, ma chi ha ucciso Daniel? E per quale motivo?
Un fuoco che brucia lento è un romanzo ricco di dolore, che scava in profondità nella vita segnata delle protagoniste, e ne sviscera ogni angolazione. La storia, come sopra detto, si concentra principalmente su tre personaggi: Laura, Carla, Miriam, ma si disperde poi dietro alle intere vite di queste donne.
Ognuna di loro ha una piega traumatica alle spalle.
Laura, considerata la pazza che lavora in lavanderia, che da piccola ebbe un incidente grave, a cui sono seguiti sei interventi chirurgici, mesi di ricovero in ospedale e una serie infinita di cure riabilitative. Da quell'incidente non guarì mai del tutto, la sua personalità rimase scostante, e le ha causato disinibizione.
Carla è il personaggio che in assoluto ha suscitato in me più empatia. Non ha mai superato la perdita del figlio, e il suo matrimonio con Theo non ha resistito al dolore.
Miriam, un personaggio altrettanto interessante, è una donna di mezza età che vive su una casa galleggiante e annota nel suo diario ciò che succede vicino a lei. Ha donato, però, alla persona sbagliata il suo diario segreto in cui ha raccontato il suo trauma, la sua storia dolorosa.
L'autrice, a parer mio, forse ha esagerato un po' con le disgrazie che hanno colpito i personaggi, e mi ha fatto pensare "ma tutte a loro? Possibile che non se ne salvi uno?" Un concentrato di negatività, anche troppa negatività, che mi ha fatto trovare un po' forzate tutte queste cicatrici.
Credo però, che la Hawkins sia riuscita a trasformare un caso di per sé semplice - la morte di un uomo e il motivo per cui è stato ucciso - in una storia più complessa, ricca di elementi psicologici, personaggi emblematici e i sospetti sono ricaduti su ognuno di loro.
Concludo il libro con dei "ma", avendo letto un romanzo ancora una volta piacevole ma non indimenticabile.
Una cosa però la devo riconoscere: la forza e unicità della Hawkins, che possa piacere o meno, resta indubbiamente il riuscire ad attrarre a sé lettori di ogni genere, grazie a una scrittura semplice, immediata, adatta davvero a tutti. Uno stile basico ma efficace, che permette di leggere i suoi romanzi senza troppe contorsioni nel cervello del lettore, e questo a parer mio è un bene. Perché a volte, da una lettura, ci si vuole solo lasciare trattenere e intrattenere.