Sottobosco

Sottobosco è il primo capitolo di una serie di gialli che ha per protagonista Vera Bergström, una giornalista cinquantenne alle prese con una profonda crisi personale e professionale.

Dopo la separazione dal suo compagno, che l'ha lasciata per un'altra donna, e la perdita del suo posto da caporedattrice al Jämtlandsposten, Vera torna nella sua cittadina natale, Äre, e accetta un impiego come assistente scolastica, cercando di rimettere insieme i pezzi della sua vita.
La tranquillità apparente del paese viene però infranta dal ritrovamento del corpo di una donna, Isabella, in un’area di disboscamento abbandonata. Quando il suo ex caporedattore le chiede di scrivere un’inchiesta sull’omicidio, Vera si ritrova di nuovo immersa nel mondo del giornalismo investigativo, spinta dal desiderio di scoprire la verità.

Mentre le sue ricerche si intrecciano con la storia di Maria, una giovane ragazza la cui vicenda sembra all’inizio del tutto slegata, emergono connessioni, segreti sepolti e un ritratto inquietante della comunità locale.

L'autrice costruisce un intreccio avvincente, arricchito dalla profondità psicologica dei personaggi. Stupisce come Vera Bergström, la protagonista, sia così credibile nella sua fragilità e ostinazione, con una vena ironica che alleggerisce la tensione. Intorno a lei ruotano figure altrettanto reali, tutte segnate da vite difficili.

Come in ogni giallo nordico, l'ambientazione ha un ruolo fondamentale, diventando una parte importante del romanzo. Le descrizioni dei paesaggi sono così reali che sembra di viverle, sono fredde e silenziose, con quella bellezza aspra che hanno solo i paesaggi nordici.

Sottobosco è un romanzo che oltre a essere un bel giallo, racconta anche di solitudine, del bisogno di ricominciare e della presenza del male nei gesti quotidiani. Il ritmo è a tratti lento, ma questo non toglie tensione alla storia, e immerge ancora di più nell'atmosfera cupa di tutto il libro.