Parli del diavolo
Michael Poore
E/O, pubblicato nel Settembre 2020
416 Pagine
E se il diavolo non fosse come ci è sempre stato presentato?
Dimenticatevi di tutto ciò che abbiamo sempre pensato di sapere finora, e lasciatevi trasportare dalla storia del Diavolo, venuto sulla terra in mezzo agli uomini, e proprio in mezzo a noi vive.
John Scratch è il suo nome, e in comune agli esseri umani ha una cosa: il cuore spezzato.
Da quanto Arden, un altro angelo caduto nonché primo amore del Diavolo, ha deciso che la Terra era troppo violenta per viverci, John Scratch ha fatto di tutto per farle cambiare idea, ma senza risultato.
Potrà forse essere l'America il loro nuovo nido d'amore?
Parli del diavolo è una sorta di biografia del Diavolo, l'angelo che dal cielo è caduto in terra. Ma non è la storia che tutti conosciamo, al contrario, tutto quello che leggeremo sarà inaspettato, la malvagità si fa quasi da parte, lasciando il posto a fatti e aneddoti anche divertenti.
La prima storia d'amore del mondo occupa gran parte della narrazione, ed è anche la questione che personalmente mi ha incuriosito di più, ma non è solo questo. L'autore dà ampio spazio a un'altra grande tematica, quella della musica. Il Diavolo infatti incontrerà tre musicisti senza successo, e con loro farà un patto: in cambio della loro anima sarà loro soldi e fama, ma non tutto va come prestabilito.
Accanto a John Scratch a.k.a il Diavolo, conosceremo molto altri personaggi, tra cui Arden, il primo amore del Diavolo che lo ha lasciato solo sul terra, tornando a Dio. È anche la storia di Memory, ragazza smemorata col desiderio di sfondare nella musica che inciampa nella droga, ed è la storia di molti altri personaggi che incrociano durante il loro cammino il Diavolo.
Una storia che viaggia su più livelli temporali, in più epoche e in più luoghi, ed è un'idea davvero originale quella di Michael Poore, che con questo suo romanzo d'esordio ribalta ogni pensiero avuto finora su Lucifero. Leggere Parli del diavolo vuol dire abbandonare ogni convinzione e scoprire che il male, forse, è da un'altra parte.