Odio volare
Stephen King e Bev Vincent
Sperling&Kupfer, pubblicato nel 9 luglio 2019
335 Pagine
"Il cielo non è il limite", sopratutto se siete Stephen King e possedete una mente in grado di pensare e sfornare storie da cardiopalma incessantemente.
È ad una cena prima della proiezione de "La torre nera", che Stephen King propone a Bev Vincent di curare insieme a lui una raccolta di racconti horror. Nulla di diverso fin qui, se non che i racconti sono ambientati tutti ad alta quota. È un fatto noto che il re dell'horror non sia un amante dei viaggi in aereo, e aver raggruppato in "Odio volare" diciassette racconti del genere può essere stato una sorta di autoterapia, chissà se con esito positivo o meno.
"Odio volare" atterra in Italia il 9 luglio 2019, e contiene le diciassette storie turbolenti che i due curatori hanno selezionato reputandole le più terrificanti. Diciassette storie per la maggior parte già pubblicate, ma non sufficientemente conosciute.
I racconti sono molteplici, i temi trattati sono variegati e gli autori eterogenei. Gli stili sono altrettanto diversi, considerati anche i diversi anni in cui gli scrittori vivono.
Tra i più noti abbiamo Arthur Conan Doyle, uno dei fondatori del sottogenere giallo deduttivo, che ha dato vita a una delle figure investigative più famose, Sherlock Holmes. Il suo racconto viene pubblicato solo nel 1913, un racconto in cui Doyle prova ad immaginare cosa può succedere oltre l'altezza massima raggiunta in alta quota all'epoca. Interessante è stato anche scoprire che un posto tra le diciassette storie più turbolente lo occupa inaspettatamente anche Roald Dahl famoso per i suoi romanzi per l'infanzia come "La fabbrica di cioccolato".
Tra i racconti che personalmente ho apprezzato di più c'e sicuramente quello di Stephen King, che anche in poche pagine riesce a colpire con una storia che pur non essendo propriamente horror, riesce a lasciare un senso di inquietudine. Ma il mio preferito in assoluto è "Assassinio sul Jumbo" di Peter Tremayne, più thriller che horror, ambientato su un aereo. La storia si apre con la scoperta di un corpo esanime nel bagno chiuso dall'interno, ma qualcosa non quadra, e a poco a poco alcuni dettagli vengono alla luce, e quello che sembrava un suicidio prende le sembianze di un vero e proprio omicidio. Tra i passeggeri c'e il colpevole, e il criminologo Gerry Fane ha solo tre ore per scoprirlo, proprio la durata del volo.
Nel complesso è un libro scorrevole, e anche se non tutti i racconti sono inquietanti, quelli dal ritmo piuttosto piatto vengono compensati dai racconti carichi di tensione. Perfetto per essere letto sotto l'ombrellone... o in aereo.