La paziente silenziosa
Alex Michaelidis
Einaudi, pubblicato nel 2 aprile 2019
340 Pagine
L'uscita di un romanzo d'esordio è sempre un punto di domanda per l'autore che propone la sua opera agli occhi critici di (si spera) un gran numero di lettori. Alex Michaelidis il 2 aprile 2019 sbarca in Italia grazie alla casa editrice Einaudi con il suo primo thriller: "La paziente silenziosa". Un romanzo che da subito ha appassionato e fatto parlare di sé. Sì, perché tutto sembra fuorché un primogenito. "La paziente silenziosa" è un romanzo maturo, sia per quanto riguarda lo stile ma anche la trama, e oltre ad essere in corso di tradizione in 42 paesi, si sta già pensando a una trasposizione cinematografica.
Tra i protagonisti abbiamo Alicia Berenson che ha ucciso suo marito. Ha ucciso suo marito e da quel momento non manifesta le sue emozioni. Non ha versato una lacrima all'arrivo della polizia sulla scena del crimine, dove Alicia era in piedi e il sangue ricopriva parte della sua vestaglia. Il marito era lì vicino, legato e ucciso con un colpo di pistola in cui le impronte di Alicia vennero poi rilevate. Sono sette anni che Alicia è richiusa in un ospedale psichiatrico giudiziario, il Grove Hospital, e non dice una parola da quel giorno, come se le sue emozioni si fossero spente e nessuna parola avesse più un senso.
Il caso di Alicia ha fatto gola alla stampa, e tra tutti, Lo psicologo Theo Faber ne restò fulminato. Da quando ha sentito la sua storia tramite i media ha sempre desiderato aiutarla, salvarla e provare a fare quello che nessuno è ancora riuscito a fare: farla parlare.
L'occasione gli si presenta su un piatto d'argento quando risponde all'annuncio in cui si ricerca uno psicologo proprio nella clinica in cui ora vive silenziosamente Alicia.
L'obiettivo di Theo è solo uno: capire perché Alicia non parla.
Il percorso che lo psicologo intraprende sarà duro, perché il muro che Alicia ha costruito sembra una barriera indistruttibile, ma forse, non sempre la verità è sinonimo di libertà.
È stata una lettura appassionante, che per certi versi mi ha ricordato "Follia" di Patrick Mcgrath, un libro a parer mio splendido e affascinante.
Ne "La paziente silenziosa" la narrazione è in prima persona, è infatti lo psicologo Theo a raccontarci la storia, fino ad arrivare a un finale sensazionale, che sono riuscita a prevedere, e questa è stata una grande soddisfazione. Sono entrata nella storia con tutte le scarpe con l'occhio vigile e prudente sapendo che non dovevo fidarmi di nessuno, ma solo del mio istinto. E il mio istinto mi ha portato a giocare in anticipo rispetto a quanto volesse l'autore. È stata una piccola soddisfazione, e nel complesso è un libro davvero bello, costruito alla perfezione.
Da amante del thriller psicologico non posso che consigliarne la lettura, ne rimarrete affascinati perché qui c'è tutto quello che si ricerca in un romanzo del genere. Mistero, problemi psichiatrici, suspense, ossessione, un finale che cambia le carte in tavola e tanta, tanta tensione psicologica.
Un libro che non si fatica a immaginare trasportato sul grande schermo, e pare che l'idea sia già stata presa in considerazione. Spero che diventi presto un film da gustare al cinema!