La mia prediletta
Romy Hausmann
Giunti, pubblicato nel 28 ottobre 2020
384 Pagine
La mia prediletta è stato per mesi in cima alle classifiche tedesche, e Romy Hausmann, ritenuta la nuova rivelazione del thriller psicologico, è approdata in Italia il 28 ottobre 2020.
Quando ho visto per la prima volta questo romanzo in libreria, ho sentito subito l'esigenza di andare a scoprire cosa fosse, attratta dalla bellissima copertina, e una volta letta la trama non ho proprio potuto resistere.
È la storia di una donna che viene ritrovata sul ciglio della strada dopo un incidente. Accanto a lei c'è una bambina dalla pelle chiarissima che non sa niente, sa solo che sua madre ha ucciso per sbaglio suo padre.
Hanna, la bambina, racconta che la loro casa è una capanna, vivono lì perché "nessuno li deve trovare", ma cos'è successo in quella capanna?
La donna assomiglia a Lena Beck, scomparsa quattordici anni prima, e l'indagine della polizia li porterà a scoprire una realtà sconcertante.
La mia prediletta è un romanzo in cui la storia procede alternando le parti dei vari personaggi. Hanna, Lena, Matthias (il padre di Lena) ripercorrono e raccontano cos'è successo dalla scomparsa di Lena quattordici anni prima all'incidente che ha portato Hanna e Lena in ospedale.
L'inizio è risultato ai miei occhi molto ansiogeno, e il personaggio di Hanna ha suscitato in me tanta tenerezza ma anche inquietudine, ma lascerò a voi scoprirne il motivo. È sicuramente un personaggio che, nella sua ingenuità, risulta ambiguo, e il lettore si ritrova a scorrere le pagine con una domanda in testa: sarà vero tutto quello che racconta?
La parte centrale, come spesso succede nei romanzi psicologici di questo tipo, risulta più esplicativa, l'angoscia è diminuita lasciando ampio spazio alla storia di Lena.
Quello che risalta è la sensibilità dell'autrice con cui affronta le emozioni dei personaggi. Tutto quello che provano arriva chiaramente al lettore grazie alle sue parole e al suo stile delicato. La disperazione dei genitori di Lena, i pensieri di Hanna, i sentimenti di Lena. Ho percepito tutto senza un filtro.
Hannah poi, la piccola figlia che si è ritrovata a vivere un orrore, risulta davvero credibile, l'autrice si è ben immedesimata con la personalità di una bambina, il suo personaggio è realistico in tutto e per tutto, e mentre leggevo le parti dedicate a lei, è stato facile per me ricollegare le sue parole a quelle di una bambina.
Non definirei La mia prediletta un thriller per via della suspense che è presente principalmente all'inizio, è un romanzo in cui si predilige il fattore psicologico
rispetto all'azione, dove l'attenzione è posta ai personaggi più che ai fatti, e se amate questo genere di libri sono sicura che piacerà anche a voi!