La casa delle luci
Donato Carrisi
Longanesi, pubblicato nel 8 novembre 2022
438 Pagine
Ormai aspetto ogni anno il giorno in cui uscirà un nuovo libro di Donato Carrisi. È un appuntamento a cui sono affezionata e quando ho scoperto che l'8 novembre 2022 sarebbe uscito La casa delle luci ero molto emozionata.
Ho iniziato subito il romanzo finendolo in un paio di giorni, e anche in questo caso ho provato la sensazione di non veder l'ora di finirlo e al contempo non volerlo finire mai.
L'addormentatore di bambini, Pietro Gerber, non è più lo stesso dopo il caso dell'affabulatore. Nessuno era più disposto a credere in lui, e il suo unico paziente è Tommy, almeno fino a quando non bussa alla sua porta una donna.
È venuta in studio perché era sicura che al telefono Gerber non avrebbe creduto a quella storia.
La donna è Maja, e ha bisogno del miglior ipnotista di Firenze per aiutare Eva, una bambina di dieci anni che vive solo con lei e la governante. Maja è convinta che Eva sia in pericolo, da qualche tempo ha un amico immaginario che però le fa fare cose terribili e in quella bambina c'è qualcosa che non va. Pietro accetta di incontrarla, e nella prima seduta non si sarebbe mai immaginato di dover affrontare quello che si troverà di fronte.
Un viaggio che lo porterà indietro nel tempo, a quando era solo un bambino che giocava al gioco degli omini di cera con i suoi amici.
In quella estate qualcosa cambiò per sempre la vita di Pietro.
Quando inizio un nuovo libro di Donato Carrisi, entro in un mondo in cui esistono solo le sue parole e l'atmosfera inquietante che è in grado di creare.
Donato Carrisi esplora in questo romanzo il mondo dell'aldilà, inizialmente si ha la sensazione di leggere un horror paranormale e questo aumenta il senso di tensione.
Le storie che proseguono parallelamente sono due. Abbiamo quella del passato, in cui Pietro Gerber ha dovuto affrontare un fatto terribile che non ha mai trovato risposta, e poi quella di Eva, la ragazzina che inevitabilmente lo porterà a dover affrontare proprio quel passato. Alle due storie viene data uguale importanza e spazio, anche se personalmente mi ha incuriosito di più quella di Eva, per poi diventare quasi l'una il proseguimento dell'altra con lo scorrere della narrazione. Per tutto il libro mi sono chiesta quale potesse essere una spiegazione razionale a ciò che stavo leggendo.
Carrisi arriva al finale magistralmente, come solo lui è in grado di fare, rendendo logico e reale ciò che pensavo fosse impossibile. Pietro Gerber è un personaggio che mi affascina moltissimo, e per un amante della psicologia e in particolare dell'ipnosi è un piacere vederlo destreggiarsi tra le sedute insieme ad Eva, narrate con lo stile cinematografico in cui le parole si proiettano davanti agli occhi del lettore
Sebbene la tensione sia costante, ho provato meno suggestione, ansia e angoscia rispetto ad altri suoi romanzi, nonostante l'argomento dell'aldilà ne avrebbe dovuta suscitare moltissima. Questo non ha comunque tolto niente alla bellezza e al piacere della lettura e spero però di poter rincontrare Pietro Gerber in splendida forma. Consigliato, una garanzia, come sempre.