Il villaggio perduto

Il villaggio perduto
Camilla Sten

Fazi, pubblicato nel 2 luglio 2024
360 Pagine

Alice è ossessionata dalla storia del villaggio di Silvertjarn che negli anni '50 ha visto la scomparsa di tutti i suoi 900 abitanti. Sono spariti nel nulla e neanche la polizia è mai riuscita a scoprire cosa fosse successo. È stata trovata solo una neonata, abbandonata nella scuola della cittadina.
Alice ha sempre sentito i racconti di sua nonna, che si era trasferita da Silvertjarn a Stoccolma e che ha visto la scomparsa della sua famiglia, rimasta nel villaggio.
Alice è una giovane regista e vuole girare un documentario nella speranza di scoprire la verità. Con una piccola troupe di conoscenti si dirige quindi al villaggio, rimasto abbandonato da allora, e insieme a loro c'è Tone, che anche lei ha un legame particolare con la storia.
Non molto tempo dopo il loro arrivo, però, iniziano ad accadere cose strane e inquietanti. Rumori, strane presenze, e in loro si insinua il dubbio sempre più reale che non siano soli.

Il libro alterna presente e passato. Nel presente seguiamo il punto di vista di Alice che, come noi, sta cercando le risposte alle numerose domande: dove sono finiti tutti gli abitanti? Perchè non sono mai stati trovati? E chi era il neonato? Ma soprattutto, la città è veramente abbandonata?
Nel passato invece vengono raccontate le vicende della famiglia della nonna di Alice, avvicinando sempre di più il lettore alla verità.

Per tutto il libro si respira una sensazione di ansia incredibile. Lo sfondo del villaggio abbandonato è già inquietante di per sé, e quando i protagonisti si rendono conto che c'è qualcosa di strano, tutto si fa ancora più angosciante. L'ambientazione è proprio uno dei punti di forza del libro contribuendo a creare un'atmosfera oscura quasi da horror.
Tuttavia il ritmo rimane sempre abbastanza piatto e la narrazione rallenta, per questo ho preferito le parti del passato, che ho trovato molto più interessanti e avvincenti.
Il finale purtroppo non è così stupefacente come le premesse mi hanno fatta sperare, e mi aspettavo una spiegazione molto più d'impatto. È stata comunque una lettura piacevole e l'autrice ha sicuramente un grande potenziale!

Il villaggio perduto
Camilla Sten

Fazi, pubblicato nel 2 luglio 2024
360 Pagine

Alice è ossessionata dalla storia del villaggio di Silvertjarn che negli anni '50 ha visto la scomparsa di tutti i suoi 900 abitanti. Sono spariti nel nulla e neanche la polizia è mai riuscita a scoprire cosa fosse successo. È stata trovata solo una neonata, abbandonata nella scuola della cittadina.
Alice ha sempre sentito i racconti di sua nonna, che si era trasferita da Silvertjarn a Stoccolma e che ha visto la scomparsa della sua famiglia, rimasta nel villaggio.
Alice è una giovane regista e vuole girare un documentario nella speranza di scoprire la verità. Con una piccola troupe di conoscenti si dirige quindi al villaggio, rimasto abbandonato da allora, e insieme a loro c'è Tone, che anche lei ha un legame particolare con la storia.
Non molto tempo dopo il loro arrivo, però, iniziano ad accadere cose strane e inquietanti. Rumori, strane presenze, e in loro si insinua il dubbio sempre più reale che non siano soli.

Il libro alterna presente e passato. Nel presente seguiamo il punto di vista di Alice che, come noi, sta cercando le risposte alle numerose domande: dove sono finiti tutti gli abitanti? Perchè non sono mai stati trovati? E chi era il neonato? Ma soprattutto, la città è veramente abbandonata?
Nel passato invece vengono raccontate le vicende della famiglia della nonna di Alice, avvicinando sempre di più il lettore alla verità.

Per tutto il libro si respira una sensazione di ansia incredibile. Lo sfondo del villaggio abbandonato è già inquietante di per sé, e quando i protagonisti si rendono conto che c'è qualcosa di strano, tutto si fa ancora più angosciante. L'ambientazione è proprio uno dei punti di forza del libro contribuendo a creare un'atmosfera oscura quasi da horror.
Tuttavia il ritmo rimane sempre abbastanza piatto e la narrazione rallenta, per questo ho preferito le parti del passato, che ho trovato molto più interessanti e avvincenti.
Il finale purtroppo non è così stupefacente come le premesse mi hanno fatta sperare, e mi aspettavo una spiegazione molto più d'impatto. È stata comunque una lettura piacevole e l'autrice ha sicuramente un grande potenziale!
Recensioni simili