Il sogno

Il sogno
Franck Thilliez

Fazi, pubblicato nel 2 luglio 2020
509 Pagine

Era settembre del 2019 quando in Italia uscì Il manoscritto di Franck Thilliez, un libro enigmatico come pochi, che è riuscito a stregare, confondere e sorprendere moltissimi lettori. A meno di un anno di distanza la casa editrice Fazi pubblica Il sogno, un romanzo che cronologicamente si posiziona prima, uscito infatti in Francia nel 2016 con il titolo di Rêver

La protagonista è Abigaël, una brillante psicologa che lavora insieme alla polizia per risolvere i casi più complessi. La sua vita è da sempre una battaglia, perché da quando era solo una bambina soffre di un'importante narcolessia che la fa cadere in un sonno profondo in pochi secondi, e dopo questi episodi spesso separare la realtà dal sogno è davvero complicato.
Abigaël fa parte della squadra "Meraviglia 51", che si sta occupando di risolvere un caso terrificante, il caso di un rapitore seriale di bambini. Alice, Victor, Arthur sono scomparsi. E Freddy - soprannominato così dalla squadra per ricordare Freddy Krueger - ha già annunciato che ne rapirà quattro. Non uno di più non uno di meno. La lotta contro il tempo è iniziata, ci sono tre vite da salvare e una quarta la cui identità è ancora sconosciuta.

La vita di Abigaël subirà un ulteriore tsunami quando, in viaggio con suo padre e sua figlia Léa, rimane coinvolta in un incidente d'auto, e l'unica sopravvissuta è proprio lei, che non ricorda il momento dell'incidente, ma sa solo che qualcosa non torna.

Reduce da poco dalla lettura de Il manoscritto, thriller psicologico davvero ipnotico, ho iniziato a leggere Il sogno con aspettative alte, che si sono alzate ancor di più leggendo la prima pagina del romanzo. Una piccola introduzione dell'autore che, personalmente, ho colto come una sfida.
La struttura del romanzo è dinamica, i fatti si susseguono e fluttuano avanti e indietro nel tempo, e questo ha permesso alla mia concentrazione di mantenersi sempre alta.
È un thriller psicologico che gioca con la mente della protagonista, e prova a farlo anche con quella del lettore. Abigaël è sempre in difficoltà, non può fidarsi di nessuno, e nemmeno di lei stessa, per via del suo disturbo.

Un romanzo che mi ha ricordato per certi versi due tra i miei film preferiti di sempre. Inception per via dei sogni, e Memento, per via delle scritte che Abigaël si tatua sul corpo e che fungono da promemoria, e la struttura della storia a "segmenti".

Abigaël è una protagonista che non mi è stata indifferente, nel bene ma anche nel male. Ha inizialmente provocato in me tanta tenerezza e pena, è una donna che lotta da una vita contro se stessa e la sua narcolessia, che si è vista strappare sotto gli occhi il padre e la figlia e non ricorda quando e come. E se l'incidente è stato una tragedia, tutto quello che viene dopo è anche peggio.
"Era dovuta crescere da sola tra malattie, fratture, assistenti a domicilio che in qualche modo le facevano da madre - senza il lato affettivo."

Il tutto è intrecciato al caso di Freddy e i bambini rapiti, e sembra che qualcuno si stia prendendo gioco di lei.
Accanto alla tenerezza però, ho provato incomprensione per alcune sue reazioni dopo la morte della figlia e del padre, che mi aspettavo fossero più forti. I sentimenti di disperazione e tristezza che mi aspettavo non li ho percepiti, rendendo così il suo personaggio meno umano.

L'argomento alla base della storia, il sogno e la realtà che si fondono e si confondono, fa sempre presa su di me, che da sempre sono attratta dai meccanismi della mente umana. Ho quindi letto tutto il romanzo con curiosità, anche se il finale non è stato inaspettato come pensavo.

Peccato per gli errori ritrovati nel testo, che sono stati parecchi e mi han fatto storcere il naso, ma Il sogno è sicuramente una storia più accessibile rispetto a Il manoscritto, anche se a volte, personalmente, l'ho trovata confusionaria, come se l'autore, con questo gioco sogno/realtà, avesse un po' calcato la mano. È però anche grazie a questo e ai capitoli, che spesso si concludono con frasi che ti spingono a proseguire, che la curiosità ad andare avanti non si è spenta mai.

Il sogno
Franck Thilliez

Fazi, pubblicato nel 2 luglio 2020
509 Pagine

Era settembre del 2019 quando in Italia uscì Il manoscritto di Franck Thilliez, un libro enigmatico come pochi, che è riuscito a stregare, confondere e sorprendere moltissimi lettori. A meno di un anno di distanza la casa editrice Fazi pubblica Il sogno, un romanzo che cronologicamente si posiziona prima, uscito infatti in Francia nel 2016 con il titolo di Rêver

La protagonista è Abigaël, una brillante psicologa che lavora insieme alla polizia per risolvere i casi più complessi. La sua vita è da sempre una battaglia, perché da quando era solo una bambina soffre di un'importante narcolessia che la fa cadere in un sonno profondo in pochi secondi, e dopo questi episodi spesso separare la realtà dal sogno è davvero complicato.
Abigaël fa parte della squadra "Meraviglia 51", che si sta occupando di risolvere un caso terrificante, il caso di un rapitore seriale di bambini. Alice, Victor, Arthur sono scomparsi. E Freddy - soprannominato così dalla squadra per ricordare Freddy Krueger - ha già annunciato che ne rapirà quattro. Non uno di più non uno di meno. La lotta contro il tempo è iniziata, ci sono tre vite da salvare e una quarta la cui identità è ancora sconosciuta.

La vita di Abigaël subirà un ulteriore tsunami quando, in viaggio con suo padre e sua figlia Léa, rimane coinvolta in un incidente d'auto, e l'unica sopravvissuta è proprio lei, che non ricorda il momento dell'incidente, ma sa solo che qualcosa non torna.

Reduce da poco dalla lettura de Il manoscritto, thriller psicologico davvero ipnotico, ho iniziato a leggere Il sogno con aspettative alte, che si sono alzate ancor di più leggendo la prima pagina del romanzo. Una piccola introduzione dell'autore che, personalmente, ho colto come una sfida.
La struttura del romanzo è dinamica, i fatti si susseguono e fluttuano avanti e indietro nel tempo, e questo ha permesso alla mia concentrazione di mantenersi sempre alta.
È un thriller psicologico che gioca con la mente della protagonista, e prova a farlo anche con quella del lettore. Abigaël è sempre in difficoltà, non può fidarsi di nessuno, e nemmeno di lei stessa, per via del suo disturbo.

Un romanzo che mi ha ricordato per certi versi due tra i miei film preferiti di sempre. Inception per via dei sogni, e Memento, per via delle scritte che Abigaël si tatua sul corpo e che fungono da promemoria, e la struttura della storia a "segmenti".

Abigaël è una protagonista che non mi è stata indifferente, nel bene ma anche nel male. Ha inizialmente provocato in me tanta tenerezza e pena, è una donna che lotta da una vita contro se stessa e la sua narcolessia, che si è vista strappare sotto gli occhi il padre e la figlia e non ricorda quando e come. E se l'incidente è stato una tragedia, tutto quello che viene dopo è anche peggio.
"Era dovuta crescere da sola tra malattie, fratture, assistenti a domicilio che in qualche modo le facevano da madre - senza il lato affettivo."

Il tutto è intrecciato al caso di Freddy e i bambini rapiti, e sembra che qualcuno si stia prendendo gioco di lei.
Accanto alla tenerezza però, ho provato incomprensione per alcune sue reazioni dopo la morte della figlia e del padre, che mi aspettavo fossero più forti. I sentimenti di disperazione e tristezza che mi aspettavo non li ho percepiti, rendendo così il suo personaggio meno umano.

L'argomento alla base della storia, il sogno e la realtà che si fondono e si confondono, fa sempre presa su di me, che da sempre sono attratta dai meccanismi della mente umana. Ho quindi letto tutto il romanzo con curiosità, anche se il finale non è stato inaspettato come pensavo.

Peccato per gli errori ritrovati nel testo, che sono stati parecchi e mi han fatto storcere il naso, ma Il sogno è sicuramente una storia più accessibile rispetto a Il manoscritto, anche se a volte, personalmente, l'ho trovata confusionaria, come se l'autore, con questo gioco sogno/realtà, avesse un po' calcato la mano. È però anche grazie a questo e ai capitoli, che spesso si concludono con frasi che ti spingono a proseguire, che la curiosità ad andare avanti non si è spenta mai.
Recensioni simili