Il ladro di anime
Sebastian Fitzek
Elliot, pubblicato nel Marzo 2009
300 Pagine
È la vigilia di Natale, per tutti è un giorno di festa, ma nella lussuosa clinica psichiatrica Teufelseberg, è il terrore.
Il ladro di anime, noto per i terribili effetti che provoca alle sue vittime, annientando la loro forza di volontà, si trova proprio all'interno della struttura.
Caspar, uno dei pazienti della clinica, ha perso la memoria e non riesce più a ricordare nulla del proprio passato, in quella notte si ritroverà ad affrontare la paura e a guardarla con i suoi stessi occhi. Alcuni flashback gli faranno piano piano riscoprire se stesso, portandolo alla scoperta di qualcosa di terribile.
L'autore de Il ladro di anime, ancora una volta ha manipolato e giocato con la mia mente. Fitzek è geniale. I suoi sono dei veri thriller psicologici che dovrebbero leggere tutti per capire cosa effettivamente sia questo sotto-genere.
Quando si legge uno dei suoi libri, ci si ritrova completamente spaesati, e si ha sempre la sensazione che l'autore ci stia ingannando. Non si riesce mai a precederlo però e a capire quale sia la giusta verità. Non resta quindi che abbandonarci a lui e a farci trasportare dove vuole, lasciandosi stupire. Quello che rende unico l'autore è la capacità di farci vivere in prima persona, insieme al protagonista, la storia angosciante, claustrofobica e a tratti confusionaria, ma strutturata alla perfezione.
Il ladro di anime è una storia che si alterna tra presente e passato, con un ritmo sempre più crescente e una dose di adrenalina altissima. Nel passato si assiste ai fatti accaduti nella clinica, quella notte della Vigilia che vedono protagonista Caspar. Nel presente, molti anni dopo, un professore universitario sta conducendo un esperimento su due studenti, facendogli leggere la cartella clinica in cui sono racchiusi i fatti di quella notte.
Ma in cosa consiste realmente l'esperimento?
Con un finale che lascia spazio all'immaginazione, Fitzek ci lascia con una forte sensazione di inquietudine e disagio, dopo aver letto anche noi quella stessa cartella clinica, siamo parte di un esperimento?