Che tu sia per me il coltello
David Grossman
Mondadori, pubblicato nel 1998
330 Pagine
"Come vorrei pensare a noi come a due persone che si sono fatte un'iniezione di verità per dirla, finalmente, la verità. Sarei felice di poter dire a me stesso: "Con lei ho stillato la verità". Si, è questo che voglio. Voglio che tu sia per me il coltello."
Quando abbiamo cominciato a leggere "Che tu sia per me il coltello" entrambe siamo rimaste abbastanza intimorite dalla struttura del libro, è infatti un romanzo epistolare e quindi privo di dialoghi e molto fitto. Abbiamo fatto fatica ad addentrarci nella storia in quanto è una lettura abbastanza impegnativa. Una volta individuata la chiave di lettura però abbiamo compreso la profondità di questo romanzo quasi struggente.
Le vite di Yair e Myriam procedono su due binari separati, quando un giorno Yair decide di far irruzione sul treno di Myriam.
Yair, uomo sposato e padre di famiglia, come fuga dalla realtà decide di intraprendere una relazione epistolare con Myriam, anch'essa sposata e titubante verso la proposta di Yair.
Potremmo definire l'atteggiamento di Yair inizialmente come il classico "tira il sasso e nasconde la mano", infatti nelle sue lettere iniziali, a tratti molto difficili da comprendere, si lascia trasportare dalla passione e dalla fantasia, (probabilmente consapevole del fatto che i due non si vedranno) quasi esagerando. Ma non appena percepisce un riscontro da Myriam, si tira indietro.
Nonostante la prima parte del libro sia costituita unicamente dalle lettere di Yair, attraverso le sue parole, riusciamo ad avere una immagine chiara dei tratti caratteriali e della personalità di Myriam.
Yair fa di Miriam la propria musa ispiratrice ma anche la sua confidente più intima, le racconta aneddoti di vita quasi rimossi e lo aiuta a rielaborare situazioni complicate della sua infanzia, specialmente il rapporto difficile col padre.
I due protagonisti vivono la loro relazione in uno spazio tutto loro in un arco di tempo che sembra creato apposta per loro.
Man mano che la loro conoscenza scende in profondità, abbiamo un cambiamento di carattere da parte di Yair che, se prima si mostra più riservato e composto, lascia spazio a un'ironia che ci ha fatto spesso sorridere!
"E' stato stupendo sentire il tuo tono di meraviglia quando dici di essere felice ultimamente. È la prima volta che questa parola compare nelle tue lettere. L'ho mandata subito ad analizzare in laboratorio e mi hanno confermato che si tratta proprio di felicità!"
Il libro è sicuramente impegnativo e complesso, a livello di struttura e di stile linguistico, racchiude in sé la profondità dei rapporti umani. Essi vanno desiderati e coltivati, come Yarir fa con Miriam, senza rinunciarvi alla prima difficoltà.
È bellissimo percepire attraverso le lettere quanto importanti siano l'uno per l'altra, e come attendano impazienti la risposta dell'altro. Quando si scrivono e si "leggono" esistono solo loro due, il mondo intorno piano piano svanisce.
L'espressione "Che tu sia per me il coltello" non è altro che una bellissima metafora, per cui attraverso l'altro ci si guarda dentro, ci si esplora abbandondo le maschere per essere finalmente se stessi.
"Amore è il fatto che tu sei per me il coltello con cui frugo dentro me stesso"