Bugie perfette
Alafair Burke
Piemme, pubblicato nel 17 giugno 2025
352 Pagine
L’estate 2025 regala anche il ritorno di Alafair Burke, che, sempre grazie alla casa editrice Piemme, ci intrattiene con una nuova storia.
Bugie perfette, come suggerisce il titolo, è un intreccio in cui le menzogne ne sono il fulcro e diventano parte integrante della vita di ciascun personaggio.
Tre amiche.
Una vacanza negli Hamptons.
Una vacanza che si trasforma in tragedia.
May Hanover è felice di poter trascorrere del tempo con Lauren e Kesley. Dopo anni di distanza, questa vacanza sembra l’occasione giusta per recuperare il tempo perduto. La cornice è perfetta, le premesse promettenti fino a quando, dopo una cena, le tre ragazze si ritrovano coinvolte in un’indagine di polizia.
Il motivo? La morte di un uomo.
Quello che sembrava uno scherzo innocuo innesca una catena di eventi imprevisti, portando le tre amiche a scoprire che ognuna nasconde segreti inconfessabili. E, come spesso accade, la verità trova sempre il modo di emergere. Così, May inizia a dubitare delle persone che credeva di conoscere meglio.
May.
Kesley.
Lauren.
Tre personalità forti, unite da un’amicizia complessa, fatta di affetti ma anche di allontanamenti e incomprensioni. La Burke ne indaga le dinamiche e le fragilità con uno sguardo realistico, restituendo al lettore un rapporto fatto non di perfezione ma di imperfezioni autentiche. La vacanza negli Hamptons diventa allora un invito a ricominciare, a confrontarsi con il passato e con le ombre di ciascuna.
Accanto a loro si muovono personaggi maschili più defilati ma non meno importanti, come Josh, il fidanzato di May, o Nate, fratellastro di Kesley ed ex fidanzato di May. Le loro presenze aggiungono sfumature e rivelazioni, intrecciandosi con il passato che riaffiora pagina dopo pagina.
Personalmente, ho sempre amato lo stile di Alafair Burke di cui non ho mai perso un romanzo. È bene però sapere che Bugie perfette non ha un ritmo serrato o adrenalinico: è una lettura scorrevole e curiosa, in cui l’autrice, grazie alle sue competenze professionali, inserisce con naturalezza gli aspetti giuridici, senza mai appesantire la narrazione.
La parte finale, dove è proprio la dimensione legale a prendere il sopravvento, è senza dubbio quella che ho apprezzato di più e in cui ho sentito più tensione.
Non il mio preferito tra i romanzi della Burke, ma certamente una piacevole e intrigante compagnia.