Anonimo
Ursula Poznanski e Arno Strobel
Giunti, pubblicato nel Aprile 2018
400 Pagine
Ursula Poznanski e Arno Strobel, autori de "L'estraneo", tornano di nuovo insieme con un nuovo thriller. "Anonimo", uscito il 4 aprile per la casa editrice Giunti, è il primo caso che i protagonisti Nina Salamon e Daniel Buchholz, due super poliziotti, si troveranno ad affrontare.
"Tutti dobbiamo morire, prima o poi. A chi, secondo te, è giusto che succeda prima?
Le regole del gioco sono facili. Voi scegliete, io sono la mano che impugna la spada."
In "Anonimo" le regole dell'omicidio vengono sconvolte in quanto sono le persone, persone comuni, a scegliere chi deve morire e chi deve rimanere in vita. Come? Attraverso il sito internet "Morituri" (letteralmente: coloro che stanno per morire).
Periodicamente vengono candidate quattro persone e basta un click per condannare a morte una persona. Ma chi è la mente criminale dietro allo schermo? Nina e Daniel, insieme per la prima volta, dovranno affrontare una lotta contro il tempo per fermare tutto questo.
La prima cosa che vorrei dire è che la lettura di questo libro ha suscitato in me parecchia ansia, non tanto perché sia un thriller adrenalinico, quanto per i pensieri che si affollavano nella mia mente. Se uniamo il fatto che al giorno d'oggi le persone commettono sempre più spesso atti impensabili alla tecnologia in continuo sviluppo, l'idea che nel darknet possa esistere un sito in cui sono gli utenti a condannare, e quindi uccidere, le persone non la vedo una possibilità così lontana.
I thriller belli, quelli che ti rimangono dentro, sono proprio quelli in cui la vicenda non è così distante dalla nostra quotidianità, e "Anonimo" si è conquistato un posto tra questi.
Gli autori hanno utilizzato qualcosa che è presente costantemente nella nostra vita: la tecnologia. Si dice che la prima cosa che le persone fanno prima di addormentarsi sia anche la stessa che fanno appena aprono gli occhi la mattina, ovvero guardare il telefono. L'era tecnologica è nel pieno della sua massima esplosione e gli autori se ne sono serviti per scrivere una storia lontana dal nostro mondo, ma non più di tanto.
Nonostante mi abbia trasmesso tante forti emozioni, rimango un po' perplessa su alcuni tasselli fondamentali ai fini della storia, su cui però non posso soffermarmi per evitare spoiler.
In ogni caso, la trama è lineare, si alternano i punti di vista di Nina e Daniel, e una voce fuori campo proprio del creatore di Morituri, in cui il ritmo cresce piano piano. L'inizio infatti ha delle venature quasi romantiche che annullano la tensione, ma verso la fine ci si ritrova a trattenere il fiato perché, anche se come andrà a finire è abbastanza chiaro, non si respirerà finché non lo si vedrà scritto nero su bianco.